Che cos'è il bullismo? | ||||||
Per bullismo si intendono tutte quelle azioni di sistematica prevaricazione e sopruso messe in atto da parte di un bambino/adolescente, definito “bullo” (o da parte di un gruppo), nei confronti di un altro bambino/adolescente percepito come più debole, la vittima.
Secondo le definizioni date dagli studiosi del fenomeno , uno
studente è oggetto di azioni di bullismo, ovvero è prevaricato o
vittimizzato, quando viene esposto, ripetutamente nel corso del
tempo, alle azioni offensive messe in atto deliberatamente da
uno o più compagni.
Non si fa quindi riferimento ad un singolo atto, ma a una serie
di comportamenti portati avanti ripetutamente, all’interno di un
gruppo, da parte di qualcuno fa o dice cose per avere potere su
un’altra persona.
Il bullismo è una forma di comportamento
aggressivo con caratteristiche peculiari e distintive quali a)
l'intenzionalità, b) la sistematicità, c) l'asimmetria di potere.
Il bullismo coinvolge una quota significativa della popolazione studentesca, con differenze tra le diverse regioni, e riguarda sia i maschi che le femmine. Il bullismo decresce con il passaggio dalla scuola primaria alla scuola secondaria, ma è presente ancora dopo i 14 anni e la gravità dei singoli episodi non diminuisce. |
Il bullismo si manifesta in tre forme principali: fisico, verbale e indiretto.
Bullismo fisico con attacchi relativamente aperti nei confronti della vittima, come colpire con pugni o calci, sottrarre o rovinare oggetti di proprietà, ecc. | |
Bullismo verbale con comportamenti espliciti quali deridere, insultare, prendere ripetutamente in giro, sottolineare difetti fisici, difficoltà scolastiche o sportive, aspetti razziali, ecc. | |
Bullismo indiretto teso all' isolamento sociale e alla intenzionale esclusione dal gruppo con comportamenti quali il diffondere pettegolezzi fastidiosi o storie offensive, escludere dai gruppi di aggregazione, ecc. |
La riduzione delle prepotenze e del bullismo:
migliora lo stare bene a scuola e nei luoghi di aggregazione | |
contribuisce alla creazione di un clima scolastico favorevole all'apprendimento | |
favorisce atteggiamenti collaborativi e cooperativi | |
rafforza le vittime e le toglie dall'isolamento | |
contribuisce alla prevenzione della delinquenza | |
costituisce il terreno sociale per l'educazione alla legalità | |
coinvolge i genitori in interventi condivisi con altre figure educative. |
Dipende molto dal tipo di coinvolgimento e dal ruolo che tende a rivestire.
chi subisce prepotenze - cercare aiuto e raccontare ciò che sta accadendo o è successo ai genitori, ad insegnanti di fiducia, agli amici e farsi aiutare da loro a parlarne con qualche adulto | |
chi si comporta da prepotente - provare a mettersi nei panni della "vittima" dei suoi comportamenti e cercare altri modi per ottenere ciò che vorrebbe, senza diventare antipatico agli occhi dei compagni | |
chi sta a guardare - tentare di fare il possibile per modificare la situazione aiutando chi subisce a trovare la forza di chiedere aiuto a qualche persona adulta di fiducia e provare a convincere chi agisce a modificare i propri comportamenti |
E' vero che le prepotenze ci sono sempre state, ma questo non significa che non abbiano avuto e non abbiano conseguenze negative sulla vita delle persone coinvolte, sia per quanto riguarda le persone prepotenti che quelle che subiscono. L'interesse che in molti paesi viene dato a questi comportamenti e le misure messe in atto per ridurli sono conseguenza del riconoscimento di una loro maggiore pericolosità e del loro aumento.
Per una lunga serie di motivazioni inerenti il benessere personale e sociale.
Per interrompere questo tipo di modalità di soluzione dei conflitti sociali affinchè i bambini ed i ragazzi imparino a gestire diversamente le loro relazioni. | |
Per migliorare le condizioni di vita nella scuola e negli ambienti di aggregazione. | |
Affinchè una cultura ed abitudini "collaborative" prendano il sopravvento sulla cultura della sopraffazione, della prepotenza e della violenza . |
La prima causa di sottovalutazione del bullismo è che lo si confonde con la normale aggressività del vivere sociale.
In realtà quando parliamo di bullismo parliamo di qualcosa di diverso dalla normale conflittualità fra coetanei e diverso anche dagli sporadici episodi di violenza che possono accadere in una comunità.
Il bullismo è caratterizzato da alcuni fattori:
Intenzione di fare del male e mancanza di compassione : il "persecutore" trova piacere nell'insultare, nel picchiare o nel cercare di dominare la "vittima" e continua anche quando è evidente che la vittima sta molto male ed è angosciata. | |
Intensità e durata: il bullismo continua per un lungo periodo di tempo e la quantità di prepotenze fa diminuire la stima di sé da parte della vittima. | |
Potere del "bullo": il bullo ha maggior potere della vittima a causa dell'età, della forza, della grandezza o del genere (ad es. maschio più forte della femmina). | |
Vulnerabilità della vittima: la vittima è più sensibile degli altri coetanei alle prese in giro, non sa o non può difendersi adeguatamente ed ha delle caratteristiche fisiche o psicologiche che la rendono più incline alla vittimizzazione. | |
Mancanza di sostegno: la vittima si sente isolata ed esposta, spesso ha molta paura di riferire gli episodi di bullismo perché teme rappresaglie e vendette. | |
Conseguenze: il danno per l'autostima della vittima si mantiene nel tempo e induce la persona ad un considerevole disinvestimento dalla scuola oppure alcune vittime diventano a loro volta aggressori. |
In una situazione di normale conflitto tra coetanei, nessuno di questi elementi è presente. Le persone coinvolte in un normale conflitto tra pari:
non insistono oltre un certo limite per imporre la propria volontà | |
spiegano il perché sono in disaccordo, manifestando le proprie ragioni | |
si scusano o cercano soluzioni di "parità" | |
si accordano e negoziano per soddisfare i propri bisogni | |
sono in grado di cambiare argomento e allontanarsi. |
A livello sociale l'autorevolezza degli adulti (e spesso anche il loro controllo) tende a ridursi sempre più nel tempo.
A ciò si accompagna anche la "precocizzazione" adolescenziale tipica della nostra società, che fa sì che i comportamenti trasgressivi e certe dinamiche di gruppo tra coetanei si presentino in età precoci (già nell'infanzia ed in preadolescenza).