Alla definizione di animali rettili (la parola dinosauro significa difatti "terribile lucertola"), dotati di una postura bipede o quadrupede e con una particolare conformazione del bacino, può essere aggiunto un ulteriore tassello, ossia quello che i dinosauri vissero da circa 228 milioni a 65 milioni di anni fa.
Ma come è stata ricavata tale datazione?
Be', è semplice: i fossili di dinosauro, siano essi orme o ossa si rinvengono solo in strati di roccia che comprendo questo intervallo di tempo compreso tra il Triassico superiore (228 milioni di anni fa) al Cretacico superiore (65 milioni di anni fa). Rocce più antiche o più recenti hanno restituito resti di altre straordinarie creature fossili ma non certo di dinosauri.
I resti scheletrici e le tracce (orme, uova e coproliti, cioè escrementi fossili) di dinosauri scoperti negli ultimi due secoli hanno aggiunto numerose nuove informazioni, talora cambiando radicalmente alcune delle teorie elaborate in precedenza.
Le ossa, essendo mineralizzate, hanno maggior possibilità di conservarsi allo stato fossile rispetto alle parti molli, come pelle, muscoli e organi interni. Questi ultimi si conservano solamente in condizioni particolarmente favorevoli (per esempio quando la carcassa di dinosauro viene seppellita molto rapidamente in un ambiente senza ossigeno), fornendo preziose indicazioni sulla loro anatomia e sulle loro abitudini.
Si pensi ad esempio al famosissimo dinosauro italiano Scipionyx samniticus, soprannominato “Ciro”, preservato nei sedimenti calcarei del Cretacico inferiore (113 milioni di anni fa) di Pietraroia (Benevento). L’eccezionale stato di conservazione dei tessuti molli e degli organi interni e i resti dell’ultimo pasto nell’intestino (piccoli vertebrati e insetti) ha consentito agli studiosi di ottenere prove dirette sulle sue abitudini alimentari. Prove dirette sulla dieta dei dinosauri possono provenire anche dai resti fossili dei loro escrementi (COPROLITI). Possono contenere al loro interno resti di vegetali o di animali di cui il dinosauro si nutriva. La morfologia dei denti e delle mandibole costituiscono invece una prova indiretta per conoscere la dieta dei dinosauri. Denti appuntiti o seghettati come la “lama di un coltello” sono indizi certi di una dieta carnivora, mentre denti piatti e senza particolari seghettature fanno ipotizzare dinosauri a dieta vegetariana.
In alcuni casi all’interno degli scheletri dei dinosauri, nel punto dove doveva collocarsi lo stomaco, sono state osservati accumuli di ciottoli più o meno tondeggianti e lucidi. Questi ciottoli venivano inghiottiti dai dinosauri e utilizzate, al pari di alcuni animali erbivori viventi, per tritare il cibo mediante il loro sfregamento.
Altre tracce tangibili della vita dei dinosauri sono state tratte dalle numerose scoperte di uova e nidi di dinosauro, effettuate a partire dal secolo scorso in Cina, Stati Uniti, Argentina e Spagna. Oltre a dettagliate informazioni sugli embrioni, sono state così ricostruite le modalità di preparazione dei nidi, per certi versi molto simili a quella degli uccelli attuali.
Ma quali ambienti prediligevano i dinosauri? E come è possibile risalire a questi ambienti?
L’Era dei dinosauri, non fu caratterizzata soltanto da ecosistemi con piante e animali decisamente diversi da quelli attuali, ma anche da una distribuzione di terre emerse, oceani e mari alquanto diversa rispetto a quella attuale. Aree occupate da mari e oceani sono oggi emerse e viceversa. Le tracce di questi antichi ambienti, ormai scomparsi, sono custodite nei sedimenti che si depositavano al loro interno e che dopo essersi piegati e sollevati (orogenesi) sono andati a costituire l’ossatura delle attuali montagne.
Dallo studio delle rocce da cui provengono i dinosauri, si possono trarre indizi importanti sugli antichi ambienti in cui vissero i dinosauri e sulle loro condizioni climatiche. I dinosauri furono essenzialmente animali terrestri, hanno abitato cioè una grande varietà di ambienti continentali, il che equivale a dire che i loro resti sono stati scoperti in rocce che testimoniano la passata esistenza di fiumi, deserti, delta o laghi.