Un giardino sotto terra
Niente più delle favole, si sa, riesce a spiegare i nodi nascosti nel cuore delle persone senza “dire niente”, apparentemente. Accade così con la splendida favola di Jo Seonkyeong (premio Andersen nel 2009) che parla di un omino solitario e dalla vita apparentemente triste. Passa il giorno a dormire, il signor Moss. Lui, quando “la notte cala e la gente si affretta a tornare a casa…la guarda dal suo balcone…e si prepara ad andare al lavoro”.
Il signor Moss infatti svolge un lavoro che a pochi di noi piacerebbe fare: pulire la metropolitana, di notte. Però lui è contento di saperlo far bene. E’ per questo che un giorno ci rimane male quando uno dei viaggiatori dice di sentire un cattivo odore. Il signor Moss decide quindi di avventurarsi nei tunnel più profondi e scopre la causa: un cumulo di immondizia davanti una presa d’aria.
Tornando a casa, al signor Moss viene un’idea: ha un bella pianticella, sul suo balcone, e potrebbe piantarla davanti alla presa d’aria che prima era ostruita. Mettendoci un po’ di terra, naturalmente.
E la pianta cresce, cresce dal sottosuolo, si espande alla luce, finalmente, anche se le sue radici sono al buio. E il signor Moss invecchia, e anche se il suo balcone è vuoto lui va al lavoro felice. Felice di donare un “buon odore” a decine di sconosciuti, ogni giorno.
Il mondo riesce a cambiare, se solo condividiamo qualcosa di nostro. Ma concetti come “bene comune”, in questi giorni moderni sono solo le favole - non la politica, non l’attualità, non le vite degli Illustri di ogni genere e tipo - che riescono a ricordarceli.
Età di lettura: da 5 anni.