PRIMA TAPPA
<<Vittorio, Elena, ormai siete grandi!>> disse la nonna uno
dei primi giorni di quell’estate. <<Siate gentili e venitemi ad aiutare. Devo
sistemare alcune cose dentro la chiesetta. Vi va di accompagnarmi?>>
I due si guardarono un po’ perplessi, ma poi decisero di
acconsentire.
Tutti e tre, quindi, si misero in marcia verso la chiesa del
paese. La nonna camminava a passo deciso, davanti, mentre i due ragazzi la
seguivano lentamente, ancora timorosi.
Da circa due anni la signora Leontina era vedova; da allora
era sempre molto triste e seria, vestita di scuro, con i capelli raccolti.
Trascorreva le giornate cucendo vestiti per i poveri e accudendo il proprio
gatto, che dalla morte del marito era l'unico a tenerle quotidianamente
compagnia. Tre volte la settimana, poi, si recava al cimitero, portando fiori
freschi sulla tomba del coniuge defunto.
Anche quel pomeriggio la nonna volle raccogliere i fiori e
invitò i due ragazzi al campo dei papaveri, un luogo solitario situato proprio
lungo il sentiero che stavano percorrendo, dietro alla misteriosa casa
abbandonata.
Ritratto
di Lunia Czechowska di Amedeo Modigliani |
Campo di papaveri di Claude Monet |
Casa abbandonata di Carlo Carrà |
SECONDA TAPPA
Lasciandosi alle spalle l'immensa distesa puntinata di rosso,
in prossimità della Marmitta del Gigante, Vittorio ed Elena iniziarono a
rincorrersi per gioco. - Non andate troppo avanti, aspettatemi - raccomandò loro
la nonna. I ragazzi erano allegri e si nascondevano tra gli alti fusti dei
pioppi, ma... ad un tratto, accorgendosi di essersi persi esclamarono: - E ora
da che parte andiamo? Preoccupati, iniziarono a gridare: - Nonna, nonna dove sei
? Ma della signora Leontina nessuna traccia. Si guardarono intorno con
circospezione e notarono, a pochi metri di distanza, il ponticello sul Canale di
Modena alimentato dal fiume Secchia. Era di legno, molto vecchio, stretto e
instabile. La vegetazione circostante era fitta, ombrosa: si notavano rami
intrecciati e rocce ricoperte di muschio. L'acqua verde smeraldo scorreva
dolcemente, mentre una coppia di germani reali s'alzò in volo tra le fitte
canne. - Dobbiamo trovare la nonna, a quest'ora sarà preoccupata e ci starà
cercando - sospirò Elena con voce tremante.
Vittorio più ottimista aggiunse: - Laggiù in lontananza intravedo un'abitazione,
forse qualcuno potrà aiutarci. Era l'imbrunire, e con il cuore in gola Elisa e
Vittorio arrivarono nella radura circondata da alberi spogli dall'aspetto
spettrale. In quel luogo solitario sorgeva una casa di colore grigio, con il
tetto spiovente e grandi finestre sulla facciata. Quella casa avvolta dal
silenzio, all'apparenza sembrava proprio abbandonata. I ragazzi avvertirono un
brivido di paura, ma la curiosità prese il sopravvento: si avvicinarono e sul
retro scoprirono che c'era una chiusa utilizzata un tempo per controllare
l'acqua del canale. Era l'abitazione del dogarolo situata in località San
Michele di cui avevano sentito parlare dalla nonna. -Ehi, c'è qualcunoooo ?-
urlarono con voce tremante.
Improvvisamente, una folata di vento spalancò la porta che si aprì cigolando...
Il ponte
di Maincy di Paul Cezanne |
La sedia
e la pipa di Vincent Van Gogh |
TERZA TAPPA
La camera
da letto di Vincent Van Gogh |
Escluso di Gino Covili |
Le
docteur Paul Gachet di Vincent Van Gogh |